La linea di ricerca sugli acquiferi e reservoir fratturati si occupa della caratterizzazione delle loro proprietà petrofisiche e della loro dinamica di flusso.
Gli acquiferi e reservoirs fratturati sono contenitori di fluidi che sono stati sempre molto difficili da esplorare e produrre in modo efficiente e sostenibile. Generalmente, in questo tipo di acquiferi, i fluidi sono contenuti in una porzione minima della roccia (porosità inferiore al 5%) mentre la permeabilità è spesso elevatissima e fortemente anisotropica. Inoltre, le proprietà petrofisiche in questi acquiferi sono distribuite in maniera molto eterogenea e sono dipendenti dalla scala a cui viene fatta la misura.
Questa linea di ricerca si propone in primo luogo di caratterizzare la distribuzione delle fratture e l’evoluzione dei sistemi di faglia in diversi tipi di rocce e condizioni strutturali con dettagliati lavori di campagna. Lo studio dei sistemi di fratture a livello di affioramento permettono di comprendere le loro relazioni geometriche e di metterle in relazione con lo stato degli sforzi sia a livello regionale che locale. Partendo da questa informazione iniziale e utilizzando metodologie quali la microscopia ottica, l’analisi delle immagini, il SEM, la modellazione numerica e analitica, misure di laboratorio e mini-permeametria di campagna ci si prefigge di quantificare proprietà quali porosità, permeabilità, pressione capillare, etc. in questi serbatoi sotterranei.
Recentemente ci siamo concentrati sugli effetti che lo sviluppo di faglie ha sulla circolazione di fluidi in rocce molto porose (porosità > 15%) sia silicoclastiche che carbonatiche e sui tipi di fratture e loro proprietà petrofisiche.