Stratigrafia sequenziale ad alta risoluzione di successioni tardoquaternarie alluvionali, costiere e marino-marginali

L’approccio sedimentologico e paleobiologico allo studio di carote di sedimento fornisce un quadro estremamente dettagliato dell’architettura deposizionale di successioni tardopleistoceniche e oloceniche, a scala da millenaria a secolare.

Questo studio integrato può essere efficacemente utilizzato nell’analisi stratigrafica di depositi del passato caratterizzati da stili deposizionali confrontabili, ma per i quali non si disponga di un sufficiente controllo cronologico.

Le successioni tardopleistoceniche e oloceniche presenti nel sottosuolo delle pianure alluvionali e costiere costituiscono formidabili archivi per ricostruire l’influenza delle variazioni relative del livello del mare sull’architettura deposizionale.

Per quanto riguarda il tardo Quaternario:

  1.  le curve eustatiche e climatiche sono ampiamente note;
  2.  le successioni sedimentarie preservano i rapporti stratigrafici originari, in quanto scarsamente o per nulla deformate dal punto di vista tettonico;
  3.  l’interpretazione delle facies è in genere associata a un eccellente controllo cronologico; (iv) le associazioni fossili sono comparabili a quelle attuali, la qual cosa consente interpretazioni paleoambientali di dettaglio molto elevato.

Attraverso accurate ricostruzioni 3D di sistemi deposizionali alluvionali, costieri e marino-marginali e lo sviluppo di uno schema stratigrafico-sequenziale ad alta risoluzione il gruppo di ricerca è in grado di discriminare tra fattori di controllo allogenici e autogenici sull’architettura deposizionale.

L’analisi paleontologica incentrata sullo studio dei molluschi e della meiofauna (foraminifieri bentonici e ostracodi) consente la stima quantitativa di profondità, salinità e grado di confinamento dei paleoambienti acquatici e favorisce la mappatura nel sottosuolo di unità elementari (parasequenze) per centinaia di kmq.

Questa linea di ricerca è sviluppata da oltre dieci anni in area mediterranea (delta del Po, Rodano, Arno, Tevere, Volturno, Ombrone e Biferno).

Recentemente, è stata oggetto specifico di un progetto triennale (2014-2016), focalizzato sul sottosuolo della Pianura Padana, interamente finanziato da ExxonMobil Upstream Research.