Fondi antichi, miscellanee e fondi archivistici

Breve descrizione dei fondi speciali posseduti dal Dipartimento.

Miscellanee

Sede di via Selmi, 3

Alessandro Ghigi (1875-1970) 

La miscellanea contiene 10490 articoli scientifici, 328 necrologi e commemorazioni e 89 curricula, raccolti dal Prof. Alessandro Ghigi e datati tra il 1823 e il 1976, oltre a 345 pubblicazioni del prof. Ghigi datate fra il 1896 e il 1964.

Carlo Emery (1848-1925)

6.378  articoli scientifici raccolti dal Prof. Carlo Emery  datati tra il 1778 e il 1928.

Vedi più sotto per il materiale d'archivio del prof. Emery

Enrico Vannini (1914-1989)

10846 articoli scientifici raccolti dal Prof. Enrico Vannini datati  tra il 1904 e il 1988.

Ercole Giacomini (1864-1944)

5.086 articoli scientifici, raccolti dal Prof. Ercole  Giacomini e datati tra il 1836 e il 1943.
147 Pubblicazioni del prof. Giacomini datate fra il 1888 e il 1939.

Michele Gortani  (1883-1966 ) 

19.208 pubblicazioni scientifiche raccolte dal prof. Michele Gortani datate tra il 1821 e il 1976.

Fondi archivistici

Alessandro Ghigi

Presso la sede via Selmi sono conservati alcuni documenti privati e oggetti del prof. Alessandro Ghigi (carteggio 1920-1934; cliché, fotografie, diapositive).

Iconoteca Bassiana

Presso il fondo Bertoloni sono conservati 156 ritratti, per lo più ad acquerello, di naturalisti e scienziati commissionati dal botanico e prefetto dell’Orto Botanico di Bologna Ferdinando Bassi (1710-1774) nella seconda metà del settecento per l’Istituto delle Scienze di Bologna (che comprendeva sia l’Accademia delle Scienze che l’Accademia Clementina dedicata alle arti del disegno).

I personaggi ritratti (non sempre identificati) sono sia contemporanei del Bassi sia antichi, e costituiscono anche figure importanti della scienza bolognese ed europea come Ulisse Aldrovandi, Giuseppe Monti, Giacomo Zanoni e Marcello Malpighi.

Gli artisti coinvolti nella realizzazione del progetto erano membri dell’Accademia Clementina: Vittorio Bigari, Domenico Maria Fratta, Giuseppe Varotti, Ubaldo Gandolfi ma soprattutto Gaetano Gandolfi al quale si devono ben 68 dei 156 ritratti. I ritratti sono su fogli 27x19, più 9 incisioni in formato atlantico (43x18) e sono spesso decorati con immagini legate agli oggetti naturali studiati dai personaggi rappresentati: conchiglie, fiori, frutti, farfalle.