Remote sensing

Il remote sensing utilizza dati acquisiti da sensori satellitari, aerei e da droni per lo sviluppo di nuovi modelli matematici o come input a modelli già esistenti, consentendo la produzione di mappe tematiche e l’analisi di processi fisici e biologici utili a comprendere le dinamiche ambientali e climatiche.

Il remote sensing si basa sull’analisi di dati provenienti da sensori di varia natura, posti su piattaforme che possono essere molto lontane dalla superficie studiata, come quelle satellitari e aeree, oppure su piattaforme più vicine, come i droni. Le piattaforme possono ospitare uno o più sensori che raccolgono dati sul nostro pianeta (in tal caso si parla di Earth Observation – EO) oppure su altri corpi celesti. La tipologia dei sensori varia moltissimo a seconda del tipo di informazione che si vuole ottenere e dei processi che si vogliono osservare. Grazie a questi sensori otteniamo enormi quantità di dati che ci permettono di monitorare sia lo stato dell’ambiente naturale, come nel caso delle calotte polari e delle foreste, sia quello degli ambienti gestiti dall’uomo, come le zone agricole. Possiamo inoltre utilizzare i dati rilevati da remoto come input in modelli matematici per studiare l’evoluzione dei sistemi, ad esempio la temperatura degli oceani o l’erosione delle coste. Negli ultimi anni il remote sensing ha acquisito un ruolo centrale nell’osservazione dei fenomeni legati al cambiamento climatico, permettendo agli scienziati di stimare con maggiore affidabilità il clima di domani. Inoltre, i programmi internazionali che forniscono gratuitamente dati satellitari in tempo reale, Copernicus in primis, consentono di monitorare l’evoluzione di eventi anomali o estremi; i dati acquisiti si sono dimostrati vitali non solo per la gestione delle emergenze, ma anche per lo sviluppo di modelli di rischio fondamentali per guidare le politiche di adattamento.

Persone

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Clara Armaroli

Professoressa associata

parole chiave: Morfodinamica costiera, Geomorfologia costiera, Rischio costiero (erosione delle coste basse e inondazione), Dinamica

Matteo Berti

Professore ordinario

parole chiave: Monitoraggio in tempo reale, Idrologia versanti argillosi, Reti di sensori
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Luigi Cantelli

Ricercatore confermato

parole chiave: Tettonica, TransAlp, GIS, Cartografia geologica, Ricostruzione 3D, Aerofotogrammetria da UAV, TLS
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Roberto Cazzolla Gatti

Professore associato

parole chiave: One Health, funzionamento degli ecosistemi, biodiversità, conservazione biologica, protezione dell'ambiente globale,
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Giuseppe Ciccarese

Ricercatore a tempo determinato tipo a) (junior)

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Duccio Rocchini

Professore ordinario

parole chiave: Mathematical Ecology, Computational Ecology, Ecological Informatics, Spatial Data Visualization, Remote sensing,
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Sonia Silvestri

Professoressa associata

parole chiave: telerilevamento, eco-geomorfologia, zone costiere, estuari e lagune, torbe, vegetazione costiera
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Alessandro Simoni

Professore associato

parole chiave: pericolosità colate detritiche, legame piogge-frane, opere di mitigazione del rischio, monitoraggio idrologico di