La pericolosità geologica in aree vulcaniche marine e costiere è generalmente in relazione a fenomeni di instabilità gravitativa (da scivolamenti gravitazionali a collassi a grande scala degli edifici vulcanici), a fenomeni di vulcanismo sottomarino o all’entrata in mare di flussi piroclastici o colate di lava.
Questi fenomeni possono generare tsunami in grado di colpire le coste vicine o di propagarsi ad aree circostanti. Inoltre, lo studio di livelli di tefra nel record marino può permettere di ampliare le conoscenza sulla storia eruttiva di un edificio vulcanico, fornendo informazioni sulla frequenza delle eruzioni e di conseguenza sulla pericolosità vulcanica.
Tali studi sono svolti in collaborazione con altri enti di ricerca (Università di Roma, CNR-IGAG, INGV) e col Dipartimento di Protezione Civile.